Come cambiare la pila del Bios sul notebook

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Può capitare, soprattutto nei computer portatili acquistati da diversi anni, di trovare l’orario sballato sul sistema, caratteristica che spesso causa errori di accesso a internet. Molto probabilmente l’orario è stato perso nel Bios e non si tratta di una perdita locale sul sistema operativo. Riavviamo quindi il computer ed entriamo nel Bios premendo ripetutamente il tasto CANC all’avvio del sistema, ESC o altri tasti a seconda del modello del nostro computer portatile; se l’orario, all’interno del Bios, non è corretto, possiamo essere sicuri del fatto che il problema non sia nel sistema operativo. Proviamo quindi a reimpostare l’orario, salviamo le modifiche e spegniamo il computer. La pila del Bios garantisce la memoria dell’orario: se l’ora esatta viene nuovamente persa durante uno dei successivi riavvii, significa che la batteria si è esaurita ed p necessario sostituirla.

Vediamo quindi come cambiare la pila del Bios sul notebook.

Purtroppo non esiste una procedura standard, poiché la batteria potrebbe essere localizzata in diversi punti della scheda madre. Dobbiamo quindi togliere, con appositi strumenti e facendo attenzione, tutte le viti posizionate sotto il nostro portatile (alcune potrebbero essere sotto un’etichetta) ed aprirlo pian piano fino a trovare la pila con il suo connettore.

I colori potrebbero essere diversi, ma riconosceremo la batteria dalla forma e dal suo connettore a due fili. Molto probabilmente la batteria, da acquistare nuova e da mettere al posto di quella scarica, sarà la CR2032, ma controlliamo il modello riportato sull’etichetta per esserne sicuri.

Sia per l’ordinazione online, sia per l’acquisto fisico in un negozio di informatica, è importante specificare che si tratta di una CR2032 per portatili, in quanto esiste lo stesso modello sotto forma di classica pila tonda senza i connettori e l’involucro (quella, ad esempio, per gli orologi da polso). Una volta acquistata, ci basterà inserire di nuovo il connettore nella sua guida e richiudere il coperchio del portatile. Dopodiché possiamo tornare nel Bios per correggere un’ultima volta l’orario del computer e finalmente avremo risolto il fastidioso problema dell’orario sballato!

Come disabilitare la password su Windows 8/8.1

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Molte persone trovano scomodo e non necessario l’inserimento di una password ogni volta che si accede al sistema. Per quanto questo possa essere seccante, è una procedura fondamentale ai fini della sicurezza del nostro sistema operativo. Se però, essendo consci di questo, vogliamo eliminarla e avere un accesso automatico all’avvio del sistema, ecco come disabilitare la password su Windows 8 e 8.1.

Innanzitutto bisogna sapere che la versione base di Windows 8 non permette l’accesso a gpedit per la disabilitazione della schermata di blocco. Per tutti questi utenti si raccomanda quindi di andare direttamente alla voce numero 2 della guida.

1) Per prima cosa disabilitiamo anche la schermata di blocco, per risparmiare secondi aggiuntivi all’avvio. Andiamo sulla colonna di destra di Windows 8, clicchiamo sul pulsante di ricerca, digitiamo “esegui” e premiamo invio. Adesso digitiamo gpedit.msc e clicchiamo su “ok”. Si aprirà la finestra Editor Criteri di gruppo locali; andiamo alla voce “Configurazione computer/Modelli Amministrativi/Pannello di Controllo/Personalizzazione” e selezioniamo “standard”. A questo punto non ci resta che fare doppio click su “Non visualizzare la schermata di blocco”, spuntando “attiva” e cliccando poi su “applica”. La schermata di blocco sarà così disattivata e potremo chiudere l’editor dei criteri di gruppo locali.

2) Per disabilitare la richiesta della password, andiamo sul pulsante ricerca di Windows 8 (nella colonna laterale) e digitiamo “esegui”; premiamo invio e digitiamo “control userpasswords2” nel box che ci apparirà. Si aprirà la schermata dell’account utente e dovremo deselezionare la spunta sulla voce “Per utilizzare questo computer è necessario che l’utente immetta il nome e la password”. Adesso non ci resta che immettere le nostre credenziali d’accesso e fare “applica”. Dal successivo riavvio, il computer non richiederà la password e avremo risparmiato qualche secondo in fase di avvio.

Come masterizzare un file ISO su disco con ImgBurn

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I file ISO sono degli archivi completi che vengono preparati per la masterizzazione. In questa guida vediamo come utilizzare un software gratuito per masterizzare velocemente questi file su un supporto CD o DVD.

Come masterizzare un file iso?

Andiamo sul sito di ImgBurn e scegliamo uno dei mirrors in alto per lo scaricamento del programma. Per scaricarlo dal primo mirror (Digital Digest) clicchiamo sul link e verrà aperta una nuova scheda con un pulsante verde a destra riportante la scritta “click here to download”; facciamo click per iniziare lo scaricamento del programma. Apriamo il programma di setup, accettiamo i termini e lasciamo invariate le spunte da selezionare; quindi clicchiamo “next” fino alla scelta dell’installazione rapida o personalizzata. Selezioniamo quella personalizzata e togliamo la spunta ai programmi consigliati, dato che non fanno parte di ImgBurn. Cliccando su “next” troveremo una schermata identica alla precedente, ma con un altro programma consigliato, quindi ripetiamo il procedimento con l’installazione personalizzata deselezionando i programmi consigliati. L’installazione verrà conclusa e potremo aprire il programma. Per masterizzare un file Iso, sarà sufficiente cliccare sulla prima scelta in alto a sinistra “Write image file to disc”. imgbornscreen   Ci verrà chiesto di selezionare il file, quindi clicchiamo sull’icona della lente e della cartella in alto a sinistra, e scegliamo il file iso da masterizzare. Se abbiamo più masterizzatori, scegliamo quello che vogliamo usare alla voce “destination” ed eventualmente la velocità di scrittura sulla destra (write speed), che si può lasciare tranquillamente su AWS. Inseriamo il cd o dvd vuoto da usare per la scrittura e clicchiamo sull’icona in basso a sinistra (quella con il disco e il laser) per procedere con la masterizzazione.

Firma tra Luxottica e Google per la produzione dei Google Glass

Luxottica e Google hanno siglato un accordo e il titolo dell’italiana Luxottica vola in borsa.

Si evince in un comunicato stampa congiunto tra le due società. Hanno dichiarato: “Le due aziende formeranno una squadra di esperti per il design, lo sviluppo, la strumentazione e l’ingegneria degli occhiali Google”. Una vera fusione tra tecnologia e moda.

Andrea Guerra, il CEO di Luxottica, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di questa partnership e orgogliosi di essere ancora una volta i pionieri nel settore eyewear”.

Praticamente è stato solo ufficializzato l’accordo; entrambe le società iniziarono già da oltre un anno a collaborare insieme anche ai brand più importanti del gruppo Luxottica, come Ray Ban e Oakley.

Astro Teller, responsabile del Google Glass Project, afferma che uno degli aspetti più difficili non sarà solo creare degli occhiali dal design accattivante, ma soprattutto riuscire a convincere le persone a indossare un computer sul viso.

Facebook: riconoscimento facciale, a rischio la privacy

Facebook e il riconoscimento facciale. Il popolare social network, tramite la sua tecnologia di riconoscimento facciale denominata DeepFace, può arrivare al riconoscimento con una precisione quasi “umana”. Ricordiamo che Facebook ha accesso a tutte le nostre foto, dal profilo ai post e i vari album pubblicati. Quindi, se pensavate che la privacy fosse già violata su Facebook, ora dovrete ripensarci!

La moderna identificazione facciale ha molti limiti, ma, come specificavamo poco fa, il social network ha un accesso illimitato a immagini del viso, grazie a tutte le foto pubblicate sui profili e sui singoli post. Il metodo e la tecnologia DeepFace hanno un’accuratezza di circa il 97%. Con questo sistema, Facebook potrebbe identificare un utente anche tramite foto di pessima qualità

Ma cos’è DeepFace?

Il software che sta sviluppando Facebook si chiama DeepFace. Esso  associa tutti i tratti del viso in 3D e crea il  modello che raccoglie tutte le principali caratteristiche di un viso. Il tutto con la precisione del 97,25 %, di pochissimo sotto il livello che una persona ha nel riconoscimento di un individuo, pari al 97,5% (dati ottenuti dalla società Facebook api Group).

Sono stati utilizzati 4.4 milioni di volti per poter sviluppare questa incredibile tecnologia, tutti ricavati da circa 4000 degli utenti Facebook, proprio per imparare a identificare meglio le peculiarità fisiche di ogni singolo volto. Lo studio riporta che Facebook procede al riconoscimento del volto in quattro specifiche fasi: allineamento, rappresentazione, individuazione e classificazione.

Hanno inizialmente lavorato molto sulla procedura di allineamento e rappresentazione delle fotografie usando una modellazione del viso in 3D con l’intento di analizzare nel miglior modo possibile ogni singolo tratto del volto.

La prossima volta che si ci appresterà a caricare sul social una foto di famiglia, bisognerà prima pensarci, perché in questo modo si sta semplicemente ingrandendo la disposizione di dati del database.

Con questo sistema possiamo considerare più a rischio la nostra privacy?

Otto modi per utilizzare Google Chromecast

Introduzione

Il sistema Chromecast di Google consente di trasmettere contenuti video da Internet a qualsiasi HDTV che disponga di una porta HDMI standard, trasformando sostanzialmente il televisore standard in una “Smart TV”. Al momento ci sono molti servizi disponibili di Google e Netflix, ma non in tutti i paesi è possibile usufruire di questi servizi (soprattutto Netflix, non ancora disponibile in Italia).

Chromecast IOS e Android, l’applicazione

Chromecast IOS e Android l'applicazione
Chromecast IOS e Android l’applicazione

Prima di iniziare a utilizzare Chromecast, è necessario connettersi alla rete Wi-Fi di casa. Inizialmente questo era possibile solo su un dispositivo Android o utilizzando il browser del computer. Ora che Chromecast è compatibile con i dispositivi iOS, è possibile utilizzare il vostro iPhone o iPad per configurare e gestire la chiave elettronica. Indipendentemente da quale sistema operativo mobile abbiate, è possibile utilizzare l’applicazione per configurare le connessioni wireless Chromecast, dare un nome al dispositivo e riavviarlo in caso di problemi.

Google Play Music

Google Play Music
Google Play Music

Gli utenti Android hanno già familiarità con l’applicazione Play Music. Dato che Chromecast è un prodotto di Google, è stato predisposto per riprodurre la musica offerta su questa periferica. C’è la possibilità di ascoltare musica in streaming collegando il dispositivo al televisore utilizzando Chromecast come relatore. Le vostre playlist, le raccolte di musica esistenti sia sul dispositivo o sia sul cloud, si potranno ascoltare senza problemi. Basta toccare il pulsante Play nell’applicazione Musica Chromecast e selezionare la rispettiva playlist Chromecast, con i brani che si desidera trasmettere e ascoltare.

Google Play Movies

Google Play Movies
Google Play Movies

Come con Play Music, probabilmente avete già provato a riprodurre filmati sul vostro dispositivo Android. Acquistare o noleggiare contenuti tramite Google Store Play Store è incredibilmente semplice, e fino al rilascio del Chromecast, l’unica opzione era quella di vedere questi file sul vostro dispositivo Android o sul vostro computer. Ora è possibile lo streaming di contenuti direttamente dal Play Movies; film e spettacoli da vedere sulla vostra tv utilizzando l’applicazione Chromecast. Anche in questo caso, basta toccare il pulsante Play sull’applicazione Chromecast, e il contenuto verrà inviato direttamente al televisore.

YouTube

YouTube
YouTube

YouTube (di proprietà di Google) ha quasi tutto ciò che si può desiderare di vedere. Che si tratti di una clip di un episodio recente della televisione, l’ultimo video divertente o semplicemente un gatto intrappolato in una scatola, probabilmente si trova su YouTube. Utilizzando l’applicazione YouTube su iOS o Android, è possibile lo streaming video con la Chromecast. È possibile creare facilmente una playlist utilizzando il tuo account Google e, quindi, trasmetterla alla Chromecast.

Contenuti memorizzati sul dispositivo

Contenuti memorizzati sul dispositivo
Contenuti memorizzati sul dispositivo

In un mondo ideale, dovreste essere in grado di riprodurre qualsiasi cosa sul televisore tramite Chromecast. Purtroppo questo non è ancora possibile. Fino a quando Google non deciderà di attuare questo tipo di trasmissione integrale, consigliamo di seguire lo sviluppatore Android Koushik Dutta su Google+. Ha già messo alcune versioni beta di un’applicazione in grado di permettere lo streaming di contenuto locali sul dispositivo Chromecast.

Netflix

Netflix
Netflix

Netflix è l’unico servizio, che non appartiene a Google Chromecast, con supporto integrato. Per utilizzare Chromecast con Netflix, è necessario un abbonamento Netflix e avere l’applicazione installata sul vostro dispositivo iOS o Android. Una volta configurato tutto, è possibile lo streaming dei contenuti Netflix con il click di alcuni pulsanti Chromecast. Un abbonamento Netflix ha un costo di 7,99 dollari al mese per lo streaming illimitato di contenuti su tutti i dispositivi compatibili.

Chrome

Chrome
Chrome

Forse la cosa più interessante riguarda l’integrazione con Chrome per la trasmissione dal computer al Chromecast! Beh, questo è possibile grazie a un’estensione di Google Chrome chiamata Cast. Sì, Google richiede l’utilizzo del browser Chrome per lo streaming di contenuti dal computer al Chromecast. Una volta installato e collegato, è possibile trasmettere una scheda specifica o riflettere l’intera estensione del menu a schermo. Per riflettere l’estensione si deve aprire sul desktop, fare clic sulla piccola freccia verso il basso e selezionare “View full size”. Si noti che questa funzionalità è ancora in fase sperimentale e potrebbe non sempre funzionare come previsto.

Contenuto locale sul vostro computer

Contenuto locale sul vostro computer
Contenuto locale sul vostro computer

Trasmettere contenuto locale su un dispositivo mobile non è attualmente possibile, ma si può trasmettere il contenuto locale del computer al Chromecast. Per fare questo, è necessario utilizzare Google Chrome e l’estensione Cast, descritta qui sopra. Aprire una nuova scheda, andare su “File> Apri File” e selezionare i file video o musicali che si desidera riprodurre sul televisore. Una volta che si inizia a visualizzare il contenuto, utilizzare l’estensione per inviare la scheda al vostro Chromecast. Certo, non è la soluzione definitiva, ma funziona abbastanza bene.

Huawei TalkBand B1 è un centro fitness e sleep tracker con Bluetooth 4.1 e auricolare per le chiamate

Huawei entra in gioco con gli  indossabili. Il produttore hardware cinese ha lanciato il TalkBand B1 al Mobile World Congress, un dispositivo da polso con un intrigante 1.4-inch display OLED flessibile.

Il dispositivo è rivolto verso gli appassionati di fitness, in quanto fornisce ai proprietari la possibilità di monitorare passi, distanza percorsa e calorie bruciate quotidianamente. Simile ad altri dispositivi fitness come il Fitbit One, il TalkBand B1 sarà anche di monitorare le fasi di sonno per garantire agli utilizzatori di svegliarsi in sintonia con il proprio orologio biologico. Per distinguersi dalla folla, Huawei sta dotando ogni unità con Bluetooth 4.1 di auricolare per facilitare gli utenti a rispondere alle chiamate mentre sono in movimento. Il dispositivo avrà compatibilità con Android (versione 2.3 e successive) e iOS (versione 5.0 e successive) e sincronizzazione in modalità wireless con NFC. Elegante ed indossabile, non è poi una vera sorpresa. Uno dei dirigenti della società ha condiviso una fotografia del TalkBand B1 su Weibo, social network cinese, il post citava: “Il mio nuovo giocattolo. Ti piace questo colore? ” Il Talkband B1 sarà disponibile in Cina, Russia, Medio Oriente, Giappone, America Latina ed Europa da fine Aprile 2014. il prezzo di vendita dovrebbe essere di Euro 99,00.