Quando ci si appresta all’acquisto di un nuovo televisore, oggi, è bene controllare diversi parametri. Sì, perché, per quanto simili possano sembrare, in realtà questi dispositivi nascondono differenze di matrice costruttiva e qualitativa molto profonde. A meno di documentarsi per procedere con un acquisto mirato o di non far parte del settore, conoscere nel dettaglio alcune caratteristiche è, quanto meno, improbabile.
Parliamo, ad esempio, delle sigle di riferimento alla tecnologia utilizzata per produrre i dispositivi. Al di là dei più conosciuti e diffusi televisori a LED, infatti, il mercato contemporaneo presenta diverse alternative. Parliamo degli OLED e QLED: tecnologie diverse che rappresentano una diretta evoluzione della sopracitata. Ne scopriamo le differenze di seguito.
Differenti tecnologie sul mercato
- Iniziamo dalle televisioni a LED, le più diffuse ed economiche. I modelli più semplici e convenienti continuano ad utilizzare questa tecnologia. Il Light Emitting Diode è un tipo di schermo composto da pannelli al cui interno è alloggiato uno strato di cristalli liquidi che, grazie alla corrente elettrica, vengono illuminati. Queste luci permettono di visualizzare immagini composte da tanti pixel sullo strato esterno con cui, noi, andiamo ad interagire. Sebbene sia la tecnologia più diffusa e abbordabile, alcuni produttori continuano ad investire nel suo miglioramento, presentando le loro versioni incrementate. La loro pecca, ovviamente, risiede nelle immagini di minor qualità.
- Proseguiamo con gli OLED, evoluzione diretta dei cristalli liquidi. Permettono una resa del nero notevole che si traduce in un contrasto molto elevato e in immagini fedeli e vivide. Questo tipo di tecnologia, Organic Light Emitting Diode, sfrutta, generalmente, quattro strati primari che ne includono uno in materiale organico. I pixel, in questo caso, si accendono in maniera autonoma, non richiedendo retroilluminazione. Le televisioni OLED permettono una resa ottimale di colore e luminosità. Gli svantaggi di questa tecnologia risiedono nel ghosting, ovvero la replica di una parte dell’immagine. Nelle tv led lg, però, si è studiato un modo per limitare questo problema di sovraimpressione delle immagini.
- La tecnologia Quantum Dot Led, infine, è stata sviluppata da Samsung e presenta un filtro in grado di correggere le lacune della tecnologia LED. Tra i due strati dello schermo, infatti, sono stati inseriti dei punti quantici che, azionati dall’energia elettrica, sono in grado di filtrare la luce, restituendo colori più puri e saturi. La tecnologia QLED offre colori ancor più brillanti.
Quale tecnologia scegliere?
È difficile scegliere in maniera oggettiva tra le tre tecnologie proposte dall’attuale mercato multimediale. Più che focalizzarci sul decretare la miglior soluzione, sarebbe il caso di pensare a quali pro siamo più interessati in fase di acquisto e, di conseguenza, a quali siano i contro con cui proprio non riusciamo a patteggiare.
Per chi ama i dettagli ed è un appassionato di cinema e serie televisive, è consigliato optare per la vividezza ed i contrasti elevati dei dispositivi OLED. Per chi, invece, ha bisogno di trovare un compromesso col budget, sarebbe consigliabile optare per un comune televisore a LED, magari tra i più avanzati sul mercato. Anche il posizionamento del televisore è un parametro utile a decretarne l’acquisto.
In un ampio salone, ad esempio, un televisore OLED con un angolo di visione maggiore potrebbe offrire un’esperienza d’intrattenimento migliore. Inoltre, il monte ore di utilizzo giornaliero del televisore è fondamentale per scegliere il dispositivo. Nel caso in cui questo sia acceso per molto tempo e, di conseguenza, sottoposto ad uso intensivo, allora la scelta dovrebbe ricadere su LED o QLED, tecnologie più resistenti e durature nel tempo. In ogni caso, consigliamo di prendere visione dei pregi e difetti offerti da ogni televisore restringendo il campo ad un paio di apparecchi possibili.