La pandemia globale del Covid-19 ha costretto a Google e tutte le aziende (piccole, medie e grandi), di proporre lo smart working. La gran parte dei paesi non erano pronti a questa rivoluzione e neppure i dipendenti, che da un giorno all’altro hanno cambiato la loro routine.
Nel caso specifico del colosso statunitense, come sussidio economico e per mettere i suoi dipendenti nelle condizioni di lavorare serenamente, è stato concesso uno stipendio extra di 1.000$ per lo smart working. Ma nel 2021, si tornerà negli uffici?
Google propone il Collaboration Days
Il Collaboration Days studiato da Google, è una forma di “settimana lavorativa flessibile”. In minor tempo (il 50% in meno rispetto ai giorni lavorativi), il dipendente si recherà in ufficio svolgendo quel che di sua competenza.
Tale applicazione Google la vorrebbe attuare (salvo ulteriori cambiamenti), a partire dal mese di settembre 2021. La proposta verrà approvata nell’eventualità, dai rispettivi manager della società. Sundar Pichai, amministratore delegato di Big G ha dichiarato:
“Stiamo testando l’ipotesi che un modello di lavoro flessibile porti a una maggiore produttività, collaborazione e benessere. Nessuna azienda delle nostre dimensioni ha mai creato un modello di lavoro completamente ibrido, anche se alcuni stanno iniziando a testarlo – e perciò sarà interessante provarlo“.
