In America la petizione contro la manipolazione degli iPhone di Apple ha fatto il suo corso. Ad oggi, la società di Cupertino, pur di metterci una pietra sopra, avrebbe concordato il pagamento della multa. Tutti questi risarcimenti gli costeranno 113 milioni di dollari.
Questa pratica scorretta viene resa nota dal gergo informatico obsolescenza programmata. Termine che però, Apple non accetta, in quanto si rifiuta di ammettere quello sostenuto dal procuratore generale dell’Arizona, nonché Mark Brnovich.
Apple non accetta l’obsolescenza programmata degli iPhone
Mark Brnovich ha sancito l’ultimo pagamento di Apple in Arizona, ovvero 5 milioni di dollari per risarcire gli iPhone che hanno subito l’obsolescenza programmata, ovvero la deteriorazione anticipata o meglio dire, volontaria. Ecco le parole del procuratore:
«Apple deve smettere di manipolare i consumatori e dire loro tutta la verità sulle loro pratiche e sui prodotti».
Avevamo già accennato del rimborso ai possessori del melafonino, anche se attualmente la notizia è stata confermata ulteriormente post pagamento da parte di Apple, che non contenta dichiara:
«Nulla di quanto contenuto nel presente documento può essere considerato o interpretato come un’ammissione o una concessione di qualsiasi violazione di legge, norma o regolamento o di qualsiasi altra questione di fatto o di diritto, o di responsabilità o illecito, che Apple nega espressamente».
Secondo Cupertino, il rallentamento degli iPhone era stato provocato dalla società, esclusivamente per quei device la cui batteria era usurata ed evitare il rischio esplosione. Cosa ne pensate?